Lo sai cosa mi fa più male? Il pensiero che non resterà nessuna traccia di noi. Non rimarranno frasi, oggetti o ricordi. Non potrò più parlarti, ascoltarti, guardare i tuoi occhi. Sarà come se noi non fossimo mai esistiti. Resterà qualche foto è vero, che però io non potrò spiegare a nessuno nel modo che vorrei. Solo io saprò guardarla conoscendone il segreto.
Se ne andranno a poco a poco, perse nel tempo, le mille parole scambiate, gli scherzi e le nostre risate. Li dimenticheremo, o forse no. Magari resteranno nell’aria, nel vento della sera, quello più dolce che ti coccola piano. Saranno lì a sfiorarmi i capelli, le labbra e grazie a loro mi verranno in mente mille cose da raccontarti. Allora prenderò il telefono convinta di poterti scrivere e dovrò fare uno sforzo enorme per ricordarmi che non ci sei più.
Così tutto ciò che è stato detto e anche quello che non è riuscito ad essere detto popolerà quel limbo dove voglio immaginare finiscano tutte le lettere dell’alfabeto che chi si ama usa per trasformarle in messaggi d’amore. Mi capita a volte di pensare che uno strato dell’atmosfera ne possa essere pieno. Voglio crederci che nulla vada distrutto o sprecato e per questo mi pare quasi di vederle le nostre parole, se solo alzo gli occhi, illuminate solo per noi, per farsi riconoscere. Per convincerci che non è stato solo tempo perso inutilmente e che qualcosa di questo amore incompiuto continuerà a vivere per sempre.
E quando mi vedranno camminare con il naso in su non capiranno che sto cercando di rintracciarle le nostre parole, districandole dalle mille altre che le confondono. E se le troverò, se riuscirò a distinguerle, avrò la conferma che esiste davvero un luogo in cui riposano gli amori solo sfiorati, quelli che per mille motivi non hanno avuto la loro occasione per sbocciare.
I sentimenti provati dovranno pur finire da qualche parte.
Credimi a volte ci provo a tornare con i piedi per terra e a convincermi che sarebbe davvero molto più sano rimuovere, cancellare e dimenticare. E ogni volta mentre ci provo non posso fare a meno di alzare lo sguardo, giusto in tempo, per veder lampeggiare in cielo i tuoi “uff”, insieme ai nostri tentativi di restare amici perché è meglio di niente, ma la vita non ce lo consente. E’ tutto lì, che brilla. Ed è un peccato in un certo senso uno spreco. Eppure brilla, come succede solamente alle cose che valgono.
Quello che ci è accaduto voglio pensarlo come fosse una nuvola, alzo gli occhi al cielo ed è già diventato altro. Non sempre le nuvole offuscano il cielo, a volte lo illuminano. E noi eravamo due anime belle che si sono sfiorate, imperfetti però, come i diamanti. Che poi, anche loro, se fossero perfetti “sarebbero solo luce”.