Perciò forza fratello svegliati. Questo è il mio unico desiderio, ora.

Ho letto l’ultima pagina tardissimo nella notte, da un lato con la fretta di arrivare al più presto alla fine e dall’altro con la solita malinconia che mi accompagna all’idea di abbandonare un libro stupendo. Non fosse stato per il pensiero della sveglia che inesorabile si sarebbe fatta sentire di lì a poco, mi sarei alzata immediatamente per scrivere di questa storia ed essere così certa di non dimenticare nulla… lo faccio quindi adesso in treno.

E’ un libro dentro al libro, ma di ciò ti accorgerai solo alla fine, quando il cerchio si chiuderà e realizzerai il senso della “Simmetria dei desideri” di Eshkol Nevo.

La storia, che si svolge a Tel Aviv, è quella di 4 ragazzi israeliani non ancora trentenni, amici da sempre. Mentre stanno guardando in televisione la finale dei Mondiali del 1998 decidono di scrivere i loro desideri che sperano di poter realizzare nei 4 anni successivi, con la promessa quindi di confrontarsi ai Mondiali successivi.

Tutto il romanzo si dipana in questi 4 anni che separano un Mondiale dall’altro, fra vite che scorrono, rapporti che si incrinano e perdite importanti.

Fino all’epilogo, che non ti svelo.

Spero che questa lettura possa lasciare in te, così come è successo a me, un forte senso di speranza nell’amore, che è amore sempre, anche quando esce dai rigidi canoni che la nostra società tende ad attribuirgli come confini.

“Non ho dimenticato niente ho pensato. Non i tuoi incubi, né il fatto che sotto le tue costose sottane porti mutande semplici, da quattro soldi, non il fatto che il giorno prima del ciclo sei arrapatissima, né che spegni la sveglia tre volte prima di alzarti, non il fatto che in cuor tuo sei convinta di avere il sedere troppo grosso, non la tua leggera inquietudine quando non riesci a venire… Non ho dimenticato niente di te… Per quanto ci abbia provato”.

La simmetria dei desideri / Eshkol Nevo / Edizioni Beat / 351 pagine

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