Ogni volta che torna il Capodanno cerco di immaginarmi come sarò nel futuro e cerco di ricordarmi com’ero invece nel passato. Ogni volta tiro le somme e scrivo nuovi propositi, e ogni volta mi addormento, aspettando che diventi giorno. Ogni volta al mattino penso di esser nata in uno di quei posti in armonia col meteo, dove fa caldo d’estate e freddo per Natale. Ogni volta che vedo Benigni penso che dovrebbe indossare un paio di taglie in meno. Ogni volta che piange mia figlia penso che ognuno di noi passi tutta la vita a piangere per delle cazzate, poi quando capiamo per cosa valga davvero la pena piangere si ha, sfortunatamente, ormai sprecato troppo tempo a piangere così, a caso. Ogni volta che vedo una pubblicità di profumi mi chiedo perché si scelga di sponsorizzarli in quei modi strani, in cui non si capisce niente, che non hanno un senso. Ogni volta che apro la finestra e fuori piove, penso sia un giorno grigio e più difficile, ma poi mi rendo conto che è più difficile gestire quei giorni che partono col sole e poi finiscono in pioggia. Ogni volta avrei voglia di lamentarmi di qualcosa, ma detesto i lamentosi e allora quando ci riesco mi trattengo, dico che non mi voglio lamentare, ma vorrei, ricorda che vorrei! Ogni volta che uso un punto esclamativo penso alla Dani che mi ha detto che sarebbe meglio non usarli, a volte li cancello, altre volte no e ne aggiungo pure altri due: di sicurezza!!! Ogni volta che penso al passato vedo le mie creazioni, le mie vittorie, le mie parole scritte sui miei libri e mi viene in mente qualcos’altro da aggiungere, qualcosa da dire, poi a volte scrivo un pezzo e mi accorgo che l’ho già scritto e pubblicato! Ogni volta che penso al futuro mi sento debole e cerco di cambiare pensiero… Ogni volta che uso i punti di sospensione ne metto soltanto due, poi rileggo e aggiungo il terzo. Ogni volta che vedo nascere una coppia tra i single della zona penso sia come per i protagonisti dei telefilm, o i concorrenti del grande fratello, che per forza, essendo soltanto tra loro, inevitabilmente, prima o poi si “provino”. Ogni volta che guardo Lucia penso che il figlio che hai è quello che eri destinato ad avere. Ogni volta che vedo mia madre mi sembra più piccola e mi viene in mente che ogni volta che la disegnavo da bambina la facevo gigante, con lei ci riempivo il foglio. Ogni volta che ho un giorno buono poi ne ho alcuni cattivi, mi dicono tutti di pensare a quello buono, ma i cattivi sono più presenti, mi ci sento più affezionata e alla fine penso a loro. Ogni volta che i miei vicini lasciano il cane solo a piangere per ore, penso che le leggi in Italia dovrebbero essere diverse e che maltrattare un cane non sia soltanto il picchiarlo o il mal nutrirlo, ma anche farlo sentire solo e non portarlo mai da nessuna parte. Ogni volta che esco vorrei scattare foto e pubblicarle su Instagram, ma poi mi scoccia e non lo faccio quasi mai; ogni volta che mi guardo allo specchio mi prometto però che se un giorno tornassi bella, la mia faccia sul blog vorrei metterla di più! Ogni volta che scrivo sono fiera di aver imparato a farlo con le dieci dita, una delle cose più utili di sempre. Ogni volta che prendo appunti li scrivo male e non capisco più cosa volessi dire, ma son certa che in questo 2020 voglio pubblicare nuovi pezzi su educazione, comportamento e galateo, non si sa mai che qualcuno li legga e che questo mondo diventi migliore. Ogni volta che gestisco Lucia le canticchio qualcosa, mi sento felice, vorrei trasmetterle gioia vorrei fosse una persona positiva e ottimista, ma già le vedo uscire fuori un po’ di rabbia e della cattiveria, ma da dove arrivano? Vorrei indirizzarla verso la creatività e mi piacerebbe che da grande sia una di quelle figlie che mi chiama anche quando non ha bisogno di niente. Ogni volta che penso alla morte mi viene da piangere, anche se non mi era mai successo, come se lei ed io avessimo improvvisamente cambiato il nostro vecchio rapporto e non fossimo più in armonia e quello che una volta mi sembrava un posto rassicurante, ora mi sembra inquietante… come inquietante è stato conoscere una persona mai vista e capire che senza di lei non potrò più vivere illogicamente e inspiegabilmente. Ogni volta che mi ritrovo con un nuovo difetto incolpo i miei genitori ironicamente, ogni volta che penso a quando mia figlia farà lo stesso, penso che incolperò lei per aver eseguito male la scelta di caratteristiche e dettagli. Ogni volta che ricevo una bibita con ghiaccio tritato senza cannuccia mi innervosisco, non credo sia un rimedio utile per salvare il mondo dalla plastica e poi penso a chi la cannuccia dal bicchiere l’ha sempre buttata via a prescindere… Ogni volta che sento qualcuno dire che ha paura di volare mi viene da chiedergli “perché?”, ogni volta che qualcuno non balla mi viene da chiedermi “come mai?”, ogni volta che vedo qualcuno che non canta l’Inno di Mameli mi chiedo: “ma perché no?”. Ogni volta che sento qualcuno dire contro a qualcun altro spengo il cervello e non lo ascolto, ogni volta che posso trovo i pregi e non guardo i difetti, ogni volta che mi sbaglio mi dispiace, ogni volta che mi mettono in discussione mi stanco. Ogni volta che mi viene in mente qualche cosa che non c’entra niente rido e poi dopo piango. Fino a poco tempo fa ogni volta che volevo scrivevo, ora devo aspettare e alcune cose le perdo, non le scrivo subito e penso che saranno perse per sempre, ma forse non erano poi così importanti, magari erano soltanto uva acerba. Come adesso che avrei altro da dire, ma lei piange e devo andare… ogni volta con tanto piacere eh … e poi via ho già detto abbastanza 😉 Lucia arrivo ed ecco qui anche il 2020!
Buon anno da Rimmel Ribelle!