Lettera 55 Tutto facile e bellissimo: proprio come non è!

Domenica 4 Agosto 2024

Ciao Rita,

la tua ultima mi ha fatto molto riflettere.

E’ bello quando una lettera mi accende così: inizio a pensarci, a ragionarci e prendo persino appunti su ciò che ti voglio dire e con le lettere si sa non è come coi discorsi che spesso, soprattutto assieme alle amiche (e coi bambini in giro), inizi e poi lasci lì a metà e quando torni a casa ti accorgi di non aver detto né capito niente, puoi rileggere e aggiungere e alla fine riesci a metterci più o meno tutto…

Mi è piaciuto molto il tuo ragionamento sulla gentilezza, condivido ciò che hai scritto e ciò che pensi, però devo dirti che anche io sono una di quelle persone che associa molto la gentilezza all’ingenuità. Pur usandola in modo ossessivo, soprattutto con i maleducati, sono più una promotrice dell’educazione che della gentilezza, anche perché mi sono accorta che in molti se sei gentile pensano che ci stai: e questa cosa proprio non la sopporto!

Comunque io credo che non riusciamo ad essere gentili perché non abbiamo più la pazienza, ce la portano via tutta chiedendoci di compilare mille fogli per impostare una domanda, di stampare mille pagine per fare l’isee, di conservare mille cartacce per la dichiarazione dei redditi, di leggere mille libri per addormentare una bambina, di preparare mille parole per ogni discorso che poi alla fine non ascolta nessuno… come si fa ad essere gentili?

Siamo più orientati a vedere il lato negativo delle cose, a notare il peggio ed è forse per questo che non riusciamo, anche volendo, ad essere persone migliori. Con Andrea lo diciamo spesso che è proprio adesso il momento più bello della nostra vita. Ora che stiamo abbastanza bene, con i genitori ancora in gamba e le bambine spensierate che vivono ancora sotto il nostro stesso tetto, dovremmo goderne, anche se ora ci sembra tutto devastante (visto che non dormiamo quasi più e ci son giorni in cui riusciamo a malapena a salutarci), perché ci aspettano momenti di gran lunga peggiori.

Ma invece di rilassarci e sorridere un po’ siamo quasi sempre arrabbiati, stanchi, provati, tristi, sfiniti… e notiamo solo il male, il bene non lo vediamo:

-sono arrabbiata perché i miei genitori, pur essendo liberi e in ferie, non sono venuti al mare con le bambine la scorsa settimana,

-sono stanca perché anche stanotte ho avuto mille risvegli,

-sono provata perché mi aspetta un mese difficile tra mostri e realtà,

-sono triste perché mi sento sola e non torno in ufficio fino a settembre,

-sono sfinita perché i miei “mostri” mi portano via l’anima e tutto il resto…

Come si fa ad essere gentili?

PS Il nostro evento è stato bellissimo, ma veramente troppo stressante: ansia e paura prima, tensione e preoccupazione mentre, rimpianti e rimorsi dopo… non so bene quanto ne sia valsa la pena!

PPS A proposito di vite piene: qualcuno quella sera mi ha fatto notare quanto abbia fatto nella mia vita tra libri, blog, viaggi, lavoro, bambine e musica… effettivamente non mi ero resa conto! Mi hanno chiesto “Ma la tua giornata dura 24 ore come la nostra?” Ebbene sì, il trucco è non fermarsi, più fai e più faresti! E se non avessi l’artrite ben che ne farei!!!!

PPPS Ti mando una foto della Viò che gioca con la sua ombra e fa sembrare tutto facile e bellissimo: proprio come non è!

Ti voglio bene.

Fra.

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