Spesso mi interrogo sul motivo per cui io sia così affascinata dai romanzi distopici. Le risposte più convincenti che sono riuscita a trovare sono queste. Danno voce a paure talmente strane, enormi e (ma solo a volte) così astratte, che mi consentono di allontanarmi dalle mie, più vicine e concrete. E poi lasciano sempre vincere alla fine i sentimenti più puri.
Venendo al romanzo di cui voglio parlarti, ti avverto subito che non è un’ultima uscita.
“Anna” di Niccolò Ammaniti è stato pubblicato nel 2015, in tempi non sospetti. Ed ora ti chiederai il perché di questa mia affermazione. Ti parlo di tempi non sospetti perché il tema centrale del romanzo è un virus con conseguenze disastrose sull’intera popolazione mondiale ad esclusione dei bambini, che possono considerarsi in salvo, ma solo fino al compimento del quattordicesimo anno di età.
Chiudi gli occhi e immagina uno scenario post apocalittico in cui si muove una tredicenne coraggiosa che parte alla ricerca del fratellino e dello Stretto di Messina per tentare di raggiungere il Continente e ritrovare i Grandi superstiti. Pensa ad un quaderno delle “Cose Importanti” e all’amore di una madre. E dopo aver immaginato, leggi questo meraviglioso e struggente romanzo.
“La vita non ci appartiene, ci attraversa”