Oggi, per i consigli di lettura, ho pensato ad un libro straordinario, adatto per i bambini da 3 anni in su. Si tratta di “Un grande giorno di niente” che è un libro capace di aprire gli occhi a noi adulti e che può far rivalutare le cose, con il giusto punto di vista, a tutti quanti compresi i bambini. Quando si è piccoli, ed ora che ho a che fare costantemente con delle bambine ne ho chiara l’idea, la noia è considerata come una cosa fastidiosa e da evitare; ma da adulti le prospettive cambiano e la noia finisce con il mancarci spesso, molto spesso: io, personalmente, vorrei avere a che fare con lei ripetutamente e invece, purtroppo, non ho tempo di goderne mai… la noia mi manca!
Questo libro, della straordinaria Beatrice Alemagna di cui ti ho già parlato in passato, è capace di far vedere anche agli occhi dei bambini quanto sia importante annoiarsi, per riuscire a godere del tempo e delle piccole cose che riesce a mostrarci e a farci notare proprio il dolce far niente! È proprio dalla noia che nascono le fantasie, i desideri, le storie… È proprio da lei che nasce lo stimolo di trovare il modo di passare il tempo, di cercare qualcosa di divertente e stimolante da fare, di inventare storie straordinarie di cui poter vivere e rinnovarsi!
Un grande giorno di niente è una specie di viaggio alla scoperta del mondo che si trova “fuori”; un fuori pieno di noia e di pioggia, durante una vacanza in una casa sperduta (lontana da tutto, lontano da quel che fa parte delle nostre giornate “normali”, dove abbiamo a che fare con la nostra solita vita frenetica e ingarbugliata, piena di faccende e di cose da fare) dove non abbiamo né compiti, né doveri, né incombenze di alcun tipo. Questo libro dedicato al niente parla proprio della noia, del tempo che possiamo definire “vuoto”, in cui non abbiamo nulla da fare e di come possiamo muoverci per riempirlo in un modo straordinario:
“C’è mica qualcosa da vedere da queste parti?”
“Oh sì”
E non viene aggiunto altro a questa risposta, perché il bambino, il protagonista di questa storia, si butta così a fare di tutto! Ed è un tutto che sa davvero di ogni cosa, ogni sapore, ogni dettaglio, ed è ricco di un piacere unico che sa di vita vera:
“Ho preso un sentiero. C’erano tantissimi funghi mi hanno ricordato un odore.. quello della cantina del nonno dove nascondevo le cose preziose, lo avevo dimenticato”
“La terra ha cominciato a brillare come se dentro ci fosse un tesoro ci ho affondato le mani, ho sentito un mondo pieno di micro-cose: potevo toccarlo”
“Ho bevuto la pioggia”
“Ho raccolto sassolini lisci e brillanti e dentro ci ho visto il mondo che luccicava: perché non lo avevo mai fatto prima?”
Le illustrazioni sono dense, intense, i colori sono cupi, scuri, i disegni appassionati, curati, ricchi di dettagli che trasmettono una sensazione di pace e di speranza, come se riuscissero a mostrarci qualcosa che sapevamo già di avere e riconosciamo, ricordiamo, facendoci sentire a casa, ma che incredibilmente avevamo dimenticato o messo, sbagliando, lontano da noi, da una parte!
Annoiarsi significa avere tempo di sognare, avere la possibilità di costruirsi e dedicarsi a se stessi, annoiarsi è una di quelle cose che mancherà a molti bambini di oggi, che hanno la mente piena di notizie, stimoli, eventi… e tutto questo non gli lascia nemmeno il tempo per trovarsi…
La “noia” invece deve diventare una cosa positiva nella società di oggi, una specie di diritto per tutti, una specie di libertà. Bisogna rendersi conto che sia una cosa da coltivare, specialmente per i bambini, perché è necessario, soprattutto per loro, capire che il tempo che dedichiamo alla noia è un tempo privilegiato che aiuta ognuno di noi a pensare, a immaginare, a inventare e a trovare se stessi!
“Fa male ad ogni genitore della mia generazione vedere i propri figli buttati sui divani, alienati davanti a uno schermo luminoso, quando fuori c’è un mondo di meraviglie da esplorare” Cit. Beatrice Alemagna