Nell’arco della vita dobbiamo imparare in fretta ad essere comprensivi, flessibili e ad adattarci agli altri. Ci sono persone però, che per la mancanza di autostima, o per la paura di critiche, o per timore di suscitare emozioni negative, cedono sempre a favore degli altri, mettendo se stessi, ogni volta, in secondo piano.
Capita a chi non è riuscito ad imparare a dire di no.
E questi sono coloro che si ritrovano dentro a serate che non gli appartengono, intrappolati in lavori che non gli competono e a viaggiare su treni in cui non sarebbero mai voluti salire…
Alla base di tutto, per colmare questa lacuna ed imparare cioè a dire no, c’è il riuscire finalmente a capire che non si possa piacere a tutti e che dire sì alle cose che non ci va di fare, oltre a renderci tristi, ci porta ad apparire persino diversi da ciò che siamo realmente, finendo così con il nascondere noi stessi e minimizzarci.
Imparare a dire “no” è importante fin da piccoli, perché dire no è una lezione di rispetto verso se stessi che è opportuno capire da subito e che ci permette di evidenziare i nostri bisogni e tutelare i nostri valori (senza poi dimenticare che imparare il significato del “no” è necessario per non rimanere distrutti, una volta cresciuti, dai primi no a cui ci si troverà di fronte in campo lavorativo, o sentimentale).
Epilogo:
- Basta alla paura delle critiche e dei giudizi degli altri, se una cosa non ti va, e puoi evitarla con un no, dovresti dirlo;
- Basta col pensare che i nostri no possano far accadere qualcosa di catastrofico e cioè basta allo sovrastimare le conseguenze dei no (anche se per il nostro cervello hanno un peso più rilevante di quello dei sì, con i “no” bisogna iniziare a familiarizzare, è ora di imparare ad accettarli);
- Dire di no serve a far capire agli altri che siamo diversi da loro, serve a contraddistinguerci e farci conoscere; impara quindi ad affermare il tuo valore e a non pensare mai di meritare meno di chi ti sta attorno;
- Quando dici no puoi anche rilanciare con una contro offerta o una nuova proposta;
- Aggiungi/accompagna il tuo no con un “grazie” per ammorbidirlo;
- Evita i “mi dispiace” meglio un “no” e basta: i “no, mi dispiace” risultano sempre fastidiosi;
- Non dare troppe spiegazioni e non riempire il tavolo di motivazioni e scuse;
- Soprattutto non dare la colpa ai tuoi figli, alla tua famiglia, al tuo compagno… se non ne hai voglia assumiti la responsabilità, ti basta dire “Stavolta non riesco, ma farò il possibile per la prossima”;
- È sempre peggio dire di sì per poi rettificare all’ultimo, se hai già deciso non temporeggiare;
- Prendi tempo soltanto se ci devi pensare per davvero “Ti dico di no, ma provo ad organizzarmi ed eventualmente mi aggiungo”;
- Ricorda che è meglio dire no che lasciare la gente in sospeso e non rispondere (non costa nulla declinare un invito e nessuno morirà per questo, non fare il maleducato tacendo);
- Non saper dire di no dipende spesso dal carattere, ma anche dall’età. Ci si rende conto infatti di “poter” dire di no quando si diventa più maturi, e si capisce finalmente che non ci sono sempre obblighi che ci costringono; non aspettare oltre, non hai bisogno di esserci sempre per dimostrare chi sei, gli amici veri ti vorranno bene anche se a volte mancherai;
- È sbagliato anche dire sempre no perché quando si fa parte di un gruppo è ovvio che ogni tanto si debba fare qualcosa che non ci va, o andare in un posto che non apprezziamo, solo per far piacere agli altri, l’importante è che non sia la regola;
- Attenzione chi riesce a dire un no spesso tende a dire di sì alle richieste successive, cerca di farti trovare pronto e preparato a dover far fronte anche a più risposte negative tutte assieme;
- Ricorda anche che dire no può precluderti delle occasioni, quindi valuta e non abituarti nemmeno a dire di no a prescindere.