Se me lo avessi chiesto prima credo che almeno avrei potuto avvisarti.
Ti avrei messa sull’attenti, ti avrei detto tutti i contro che non noti al principio, mentre ti trovi lì abbagliata dai pro…
Avrei potuto prepararti: al futuro, all’incertezza, alla situazione di instabilità costante in cui, malauguratamente, a prescindere da tutto, volente o nolente, finirai o sei già finita…
Avrei potuto abbracciarti, dicendoti di essere forte, poi avrei potuto spronarti a non considerare tutte le parole pesanti che sentirai; avrei potuto aiutarti, istruirti e insegnarti fin da subito a selezionarle, spiegarti di quali sarà opportuno tenere conto e di quali invece sarebbe meglio di no.
Forse avrei dovuto proteggerti, anche senza una tua richiesta, coccolandoti, stringendoti e, se necessario, avrei anche dovuto picchiarti, come faceva sempre tuo padre, per farti rinsavire, per farti capire che nulla andrà bene, nulla sarà come da principio può esserti sembrato.
Avrei potuto insegnarti i trucchi, le strategie, le vie di fuga, tutte le tecniche di sopportazione, avrei potuto spaventarti, inquietarti riempirti di storie e racconti tanto da farti capire, preoccupare, impazzire, scappare e forse ora saresti libera e non lì intrappolata in quella gabbia d’oro, senz’altro bellissima e ben arredata, con quella cucina nuova e le finestre grandi, con il giardino, la piscina, i mobili antichi… e il freddo, un freddo malsano che arriva alle ossa e le fa crepare dentro…
Cara, avrei potuto fare questo o anche altro, bastava chiedessi ed io ti avrei dato: risposte, pensieri, sentimenti, dettagli, convinzioni… ma non mi hai chiesto nulla.
Tu ti ci sei buttata a capofitto allora, senza nemmeno ascoltare i miei perché, senza neanche un po’ di curiosità, di voglia di sapere… una voglia di sapere che poi presto è arrivata: vero? Io l’ho sentita arrivare… mi sono accorta velocemente del modo assiduo che hai adottato di vedere ora, anche se tardi, tutti i dettagli delle mie storie… la tua presenza è diventata costante nella mia vita, le tue labbra rosse hanno sporcato persino tutte le mie pagine e ora ho i tuoi occhi addosso a me sempre, in modo incessante, “meglio tardi che mai” qualcuno dice, ma la verità è che quando è tardi è tardi!
Ed ora è davvero tardi…
Sono sincera, l’ho sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato, l’ho sempre saputo perché dall’alto dei miei anni ho conosciuto tante donne e soltanto una, fra loro, non è curiosa e non sopporta le sorprese e sono io…
A te invece le sorprese piacciono, le sfide pure, e poi sei curiosa, tanto, e non sai nemmeno come hai fatto ad arrivare a adesso senza aver chiesto, senza neanche aver pensato di chiedere, a me proprio me, che oggi invece avresti tanta voglia di ascoltare.
Poverina…
Ti aspetti che ti dica qualcosa ora, tra le righe di questa storia, sulla mia pagina? Vorresti trovare tutte le risposte qui, in questo giorno che è in ritardo e che non ha nemmeno più senso che esista? Mi stai davvero leggendo sperando di trovare tutto quello che avresti bisogno di sapere? Sai io cosa posso dirti? Magari sì, ma non oggi, forse un giorno…