La storia di “Le nostre anime di notte”, dello scrittore americano Kent Haruf, si svolge nella cittadina immaginaria di Holt. Due settantenni vicini di casa rimasti ormai soli, decidono di iniziare una relazione tenera, al di fuori degli schemi e proprio per questo piuttosto scomoda agli occhi di coloro che sono incapaci di intravederne l’importanza e la purezza.
I due anziani si scoprono notte dopo notte e si raccontano alimentando così la potenza di un sentimento che si scontra con il perbenismo e le regole.
Ho trovato questo libro, breve ed intenso, di una bellezza travolgente. Quella bellezza che accompagna e rende più luminose tutte le storie d’amore che nascono e crescono nonostante tutto e tutti.
Il mistero che avvolge gli incontri speciali, in qualunque momento della vita possano avvenire, riempie sempre il mio cuore di immensa tenerezza.
“Che altro vuoi sapere? Da dove vieni. Dove sei cresciuta. Com’eri da ragazza. Com’erano i tuoi genitori. Che rapporti hai con tuo figlio. Come mai ti sei trasferita a Holt. Chi sono i tuoi amici. In cosa credi. Ci divertiremo un sacco a parlare, eh? Disse lei. Anch’io voglio sapere tutto di te. Non abbiamo fretta, disse lui. No, prendiamoci il tempo che ci serve”.