Lettera 30 Ancora, tenerezza

Venerdì 16 aprile 2021

Ciao Fra, hai ragione sai quando dici che una situazione di fatto surreale è ormai diventata la normalità. Resistiamo, ci adattiamo. Io però mi sono resa conto di essere divenuta più attenta. Agli sguardi, prima di tutto. Ho scoperto occhi bellissimi. Essendoti preclusa buona parte del volto sono la prima cosa che ora guardi di ogni persona che ti capita di incrociare. Hai notato anche tu che con il viso parzialmente coperto è più semplice e leggero ricambiarsi gli occhi? Non so, sembra quasi di doverselo, considerato che non si possono muovere le labbra per sorridere. Così succede che le occhiate siano più lunghe e a tratti più intense, quasi debbano servire per comunicare pensieri e emozioni.

Poi mi sono accorta che, come dice Paolo Coelho “essere vulnerabile è il modo migliore per permettere al mio cuore di provare vero piacere”. Ed io lo sono vulnerabile Fra, anzi forse lo sono sempre di più nonostante gli anni che passano, oppure proprio a causa di questo. Il mio sentirmi perennemente in balia delle emozioni non lo considero sempre un dono. A tratti lo sento come un peso che non vorrei portare, ma più spesso lo accolgo come un regalo che mi consente di provare dosi incredibilmente massicce di tenerezza.

Tenerezza per una famiglia del mio paese in cui tutti sono piccoli piccoli. Piccolo il papà, che è alto quanto un bimbo ed io quando li vedo insieme a passeggio, mi commuovo. Tenerezza per una signora che incontro a volte a fare la spesa. E’ certamente più giovane di me, eppure sembra tanto più grande. Mi capita di fermarmi a osservarla senza farmi notare mentre staziona a lungo davanti al banco frigo valutando i prezzi, quando invece io butto nel carrello in fretta cose a caso. Lei porta i fantasmini dentro a scarpe che vorrebbero essere eleganti e mi fa tanta tenerezza Fra. Tenerezza per Barbara che ad ogni viaggio mi aiutava a tenere su l’aereo e ora non potrà farlo più. Tenerezza per mio padre che dopo la prima dose di Pfizer mi ha detto “stetra volta tui ve te in tun teatar a fe una puntura par ste pez”. Tenerezza infinta per il mio cucciolo d’uomo che stringe la mia mano.

Ci stai che la conservo anche per dopo tutta questa tenerezza?

Ti aspetto, arriva presto.

 

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