A tavola con un bambino

Fin da piccoli è importante imparare l’arte dello stare a tavola soprattutto per le nostre generazioni che adorano il tempo passato mangiando, questi i momenti in cui ci si dedica alle chiacchiere e alla vera e propria celebrazione dello stare insieme, gustando del buon cibo. La tavola non è soltanto mangiare, specialmente se ci troviamo a casa di qualcuno e ancora di più in un ristorante in cui il tempo è fatto anche di attese, di preparazione e di tempi allungati tra una portata e l’altra, bisogna cioè trovare il modo migliore, per allenare i bambini ad accompagnarci in questi percorsi divertendosi e godendone.

La cosa più importante è abituare i bambini a mangiare assieme a noi, anche a casa, cambiando leggermente i nostri soliti orari, prenotando prima al ristorante, accomodandoci cioè a tavola per tempo per seguire anche i loro ritmi, facendoli diventare nostri. Fondamentale è coinvolgere i bambini nelle conversazioni, facendogli capire che quello è il momento per confrontarsi (spesso l’unico che abbiamo per chiacchierare tutti insieme), per chiederci e raccontarci della giornata passata. Necessario anche renderli partecipi nella vita da tavola, coinvolgendoli, chiedendo loro se gli piace ciò che stanno mangiando, se ne vogliono ancora e domandandogli anche piccoli favori come, ad esempio, passare il pane.

Le regole per stare a tavola si acquistano lentamente e appassionare un bambino a questi momenti non è facile, soprattutto se avete a che fare, come me, con bambini che credono di perdere tempo sedendosi a tavola, ma è necessario insegnargli la calma che gli servirà specialmente per mangiare correttamente, lentamente, apprezzando la tavola, la conversazione e il cibo.

Niente televisione, tablet, pc o cellulari durante i pasti (sarebbe opportuno evitarli anche per gli adulti), il loro utilizzo mangiando può provocare infatti disturbi alimentari, e distruggere la propria relazione con il cibo, che non viene gustato, ma semplicemente deglutito, pensa che l’organismo non sente nemmeno la sazietà se distratto a questo modo da altro.

Sarebbe meglio evitare qualsiasi tipo di gioco nel momento vero e proprio del pasto, mentre i giochi dovranno essere presenti nei momenti delle attese e del fine pasto, mentre gli adulti si dedicano alle chiacchiere aspettando dolci, caffè e digestivi.

Questi i giochi (che alterno ogni volta)

che ho scelto per stare a tavola con Lucia:

-colori e piccoli libri da colorare;

lavagnetta per disegnare e libri da colorare con penna ad acqua;

stickers e libri con adesivi;

-puzzle e libri puzzle;

-pop it;

-didò;

-macchinine;

-animali della fattoria;

-personaggi da montare e smontare;

orsetti da vestire.

Non è mai troppo presto per imparare

anche le regole di galateo per stare a tavola ecco

quelle per i più piccoli:

-lavarsi le mani prima di sedersi a tavola;

-non si mangia a bocca aperta e non si parla con la bocca piena;

-si evitino i rumori eccessivi delle stoviglie e delle posate, non si gioca con le posate o con i tappi delle bottiglie;

-non si lancia il cibo;

-non ci si butta sul cibo voracemente, ma nemmeno leziosamente;

-non si gioca con il cibo, soprattutto con l’acqua che è la prima passione di Lucia (all’asilo, per evitarlo, mi hanno consigliato di farle fare qualche gioco con acqua in altri momenti della giornata, in modo da cercare di farle diminuire la voglia a tavola… ancora non funziona, ma continueremo a provarci);

-non ci si deve sedere sul bordo della sedia, non ci si dondola sulla sedia;

-si chiacchiera e si parla con chi è a tavola insieme a noi;

-si ringrazia quando si riceve o ci viene portato via il piatto;

-si prova ad assaggiare tutto, anche se non riesco a farlo nemmeno io;

-non si devono lodare infinitamente i piatti, ma nemmeno criticarli in modo troppo negativo;

-usare il tovagliolo ogni volta prima di bere e dopo aver bevuto.

Al momento non aggiungerei altro, trattandosi di bambini…

Buon ritorno alla vita vera fatta di lunghe cene a casa e al ristorante… penso siano mancate a tutti!

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