Domenica 20 novembre ore 15.45
Praticamente non sono più io: è questo il punto! Ho riletto le ultime pagine di questo manoscritto, che è tutta la mia vita, e mi sono sentito fuori dal mio corpo, come se qualcun altro ora gestisse la mia mente, il mio modo di reagire agli eventi e abbia modificato persino il mio modo di scrivere su queste pagine. Mi sto comportando come tutti quelli che perdono la testa per qualcuno, ossia ascolto musica continuamente, musica diversa dal solito e mi metto a cercare dischi che non ascoltavo da un pezzo, come se, cambiare o spolverare la colonna sonora della mia vita, potesse servirmi a qualcosa. Sono scoppiato! Sono impazzito! Non mi riconosco e mi faccio paura.. non mi ero reso conto di quanto fossi diventato noioso e assillante contro me stesso, soltanto per un paio di occhi. Mi vergogno: se qualcuno lo sapesse mi penserebbe ridicolo, stupido, cretino.. proprio come la volta del carrello (quando mi hanno sorpreso con un carrello nel garage e nessuno dei ragazzi riusciva a credere che l’avessi rubato per far fronte ai disastri e alla fine del mondo! Mica è colpa mia se in tutti i film di devastazione, i sopravvissuti girano con un carrello, averne uno mi sembra sia piuttosto necessario, per poter essere pronto a tutto)! E in più stavolta sarei persino considerato un morbido, non solo uno stupido, un morbido di quelli che si sono pure rincoglioniti. Ecco, mi sento rincoglionito! Brutalmente rincoglionito! Io a quegli occhi non ci voglio più badare, inizio a farmi pena, non ne voglio più sapere e stanotte riuscirò a dormire! La mia ragione è più forte, la mia razionalità saprà salvarmi da questo baratro in cui mi sono infilato! Io mi arrendo, mi faccio da parte e da stasera me ne vado in un altro bar! Quei ragazzi del lavoro vanno sempre alla Caffetteria Ravaldino, da stasera farò parte di loro! Io non ce la faccio più a starmene qui a sperare che succeda qualcosa e allo stesso tempo augurami che non capiti mai niente. Passo e chiudo, argomento finito, questa pazzia deve finire! Diego dice basta e quando Diego dice basta: è basta! Perché forse è giusto così, forse è meglio lasciare stare! Dovrò pure imparare qualcosa, prima o poi, in questa cazzo di vita! Domani, magari, riconsegnerò persino il carrello!
Martedì 22 novembre ore 22.47
Io questa non me l’aspettavo!
Mi spiego:
Oggi pomeriggio ero qui, tranquillo, sul divano a casa, che mi facevo i cazzi miei e ricominciavo a vivere. Non ho smesso di pensare a lei come mi ero imposto, ma ho cambiato bar e ho cercato di fare del mio meglio, per non creare disastri e disagi né alla mia storia, né a quella di Caterina.
E che fa Caterina? Non ha deciso di scrivermi? Così, in privato??! Una chat soltanto lei ed io??! Un “Ciao” anonimo che sarebbe potuto rimanere indifferente, se solo fosse uscito sul mio telefono, con il nome di una qualsiasi altra persona al mondo, ma sopra quel “ciao” c’era il nome di lei ed è stata tutta un’altra cosa. Il mio cuore ha iniziato subito a correre come un disperato, ho iniziato a tremare e ho quasi avuto le vertigini (sto seriamente pensando che questa sia follia, pazzia, sto pensando di avere un disperato bisogno di aiuto, forse di uno psicologo).
E niente.. insomma, dopo averci pensato un po’ le ho scritto: “Ciao, come va?”. E lei ha iniziato a scrivere come fosse un fiume, chiedendomi come mai non fossi al bar oggi pomeriggio, dicendomi che le ha fatto piacere conoscermi, che l’ho colpita, che le piaccio e che oggi avrebbe voluto incontrarmi.
E chi se l’aspettava una roba così?
Mia sorella, che è single da sempre, non fa che lamentarsi che la gente queste cose qui, da film, non le fa mai nella vita reale. Dice che nel mondo dei single moderno le cose facciano davvero schifo; sostiene ci siano regole non scritte incomprensibili, ossia che se ti piace uno non devi dirlo, ma anzi devi trattarlo male e schifarlo. Dice che se lei ha scritto per prima un giorno, poi non può scrivere per prima anche al contatto successivo; e che proprio non esista al mondo qualcuno che ti dica o ti scriva subito che gli piaci, perché la gente non lo può ammettere, altrimenti sarebbe catalogata come “gente disperata”.
Invece che fa Caterina? Mi scrive delle cose così.. ed io ci ho anche provato a chiudere in fretta la conversazione, ringraziandola e restando sul vago, ma lei mi ha scritto ancora e mi ha buttato lì, sulla rete, mille parole pesanti, importanti, mi ha scritto che le manco e che, anche se non mi conosceva, si è resa conto che le mancavo: le mancavo nella sua vita. Che è rimasta incantata dai miei occhi, che è affascinata dal mio modo di parlare, dal mio cervello, dal modo in cui muovo le mie mani mentre parlo.
Dai?!?!? Secondo me è uno scherzo…
Venerdì 25 novembre ore 3.15
Insomma è ormai l’alba di questo venerdì ed io ho fatto quest’ora chattando con Caterina. E Pamela se ne sta di là nel nostro letto, dorme e nemmeno se lo immagina, neanche se ne accorge, come potrebbe? Come potrebbe immaginare che io pensi ad un’altra continuamente, anche nei momenti meno opportuni? E cosa può farci Pamela? Il mio pensiero mica lo può bloccare, mica lo può recintare! Io me ne sto qui, scrivo come al solito, e nessuno può capire che sia soltanto da adesso che sto scrivendo come al solito, ma che, nelle due ore e mezza precedenti, io abbia invece scritto a lei, come un pazzo scatenato.
Siamo partiti tranquilli, chiedendoci tante cose, con un’urgenza inaspettata di sapere tutto di noi, di capirci, conoscerci. Caterina mi fa domande che mai nessuno mi aveva fatto. Mi ha chiesto di cosa avessi paura da bambino, se parlo con i miei genitori, che rapporto abbia con mia sorella.. a me queste cose non le chiede mai nessuno! E mi sento importante adesso che le ha chieste lei e mi va di risponderle, mi va di raccontarmi e di dirle tutto, ho voglia che sappia e ho voglia di lei.
Dopo un’ora di convenevoli e un paio di suoi affondi al costato (dove flirtava vistosamente), mi è venuto da chiederle dove fosse Gianmarco e di che colore fosse il suo pigiama.
E lì il mio cervello è partito sull’autostrada (era già da quel mercoledì dannato che il mio cervello s’era messo in auto e aveva iniziato a viaggiare per tutte le strade della periferia, ma dopo questa domanda sul pigiama, ho scoperto di aver oltrepassato il limite, come se fosse partito da lì, un altro viaggio).
“Rosa e grigio di Hello Kitty” mi ha detto lei ed io avrei voluto mangiarla. Avrei voluto toccarla, infilarle la mia lingua dappertutto: le donne in pigiama mi sono sempre piaciute tantissimo per quel misto tra tenero e sensuale. Stavolta sono proprio andato, finito. Mi sono smarrito completamente. Le ho raccontato il sogno dell’altra notte, con l’accappatoio e l’amore. Mi ha mandato una faccina con gli occhi a cuore.Chiudendo la conversazione, dopo aver constatato che orario fosse, mi sono messo a rileggerla tutta, controllando di non essermi perso qualcosa e poi l’ho cancellata. Era la prima volta che cancellavo una conversazione, non avevo mai avuto nulla da nascondere. Forse non ce l’ho neanche adesso, forse tutti dovrebbero sapere e vedere che meraviglia mi stia succedendo. Chi lo sa? L’ho cancellata e ho sofferto, comprendendo per la prima volta tutti quei pirla che, non cancellando i messaggi, si sono fatti scoprire! Cancellarli è bruttissimo, già ora avrei voluto riguardare, rileggere, non riesco più a ricordare il vero ordine delle parole ed è insopportabile! Specialmente per me, che alle parole ci tengo, che con le parole ci vivo.
Venerdì 2 dicembre ore 2.38
Ed eccomi qui, ad un mese esatto dall’inizio di questo infame destino che mi ha portato ad essere qualcosa che non credevo possibile poter diventare. Eccomi qui, a nascondermi dietro le solite mosse meschine e ingombranti: di suonerie spente, cellulari a pancia in giù, notifiche bloccate, dismesse, password cambiate, nomi inventati salvati sulla rubrica, per coprire il vero nome di lei.
Eccomi qui a fare sempre più tardi la notte, per riuscire a trovare un secondo per poterla salutare ancora, prima di dormire, senza farmi vedere e attendere la sua risposta, sperando che nemmeno lei si sia fatta scoprire. Siamo davvero tutti uguali quando nascondiamo una storia, quando nascondiamo un amore bastardo…
Sotterfugi, minuti rubati, passione e sofferenza mescolate insieme, sacro e profano che fanno la lotta per la voglia di lei che ho dappertutto e la fatica che faccio, al solo pensiero, della sensazione di distacco che provo, se penso alla mia vita senza Pamela. Pamela è la mia certezza da sempre, da oltre dieci anni; l’amo da quando ho memoria ed ora non son più in grado di capire, se si tratti ancora d’amore. Caterina mi ha annebbiato la mente e non sono più in grado di capire che cosa sia opportuno fare. Non l’ho mai nemmeno baciata, toccata, respirata, non l’ho mai vista godere, mangiare, stare male, ma lei è già dappertutto ed io non so più che fare. Proprio io cazzo, che sono uno di quelli che il rispetto lo mette al primo posto! Come posso non odiarmi per quello che sto facendo? Come posso dormire in pace la notte, mentre dietro le sue spalle mi comporto così? Mentre continuo a sporcare e rovinare tutto quello che abbiamo? Proprio io che odio la gente che butta la carta per strada? Io che mi vanto di non mancare di rispetto a nessuno, di essere una brava persona, che non ha mai rubato, maltrattato o turbato la vita di nessuno? Diego dai forse è meglio lasciare stare…
Ore 4.17
Probabilmente questa tentazione che provo e questo gioco sadico che ho cominciato, dovrebbero già farmi capire che nel mio cuore non ci sia più soltanto Pamela, anzi ho iniziato a credere di aver permesso a Caterina di entrare, proprio perché il tempo di Pamela si era in realtà già esaurito. Come ho potuto guardarla così, provare, sentire e scrivere cose così, se già non fossi stato distante da Pamela? E come posso essere stato distante da lei, prima ancora di Caterina, senza essermene nemmeno reso conto?
E poi finisco col chiedermi se, forse, tutta questa storia abbia tutto un altro senso, un senso più profondo.. Ma come posso riuscire a credere che ci sia? Come posso provare qualcosa di così reale per una storia del tutto platonica e infondata? Io non vedo l’ora di metterglielo in bocca a Caterina, non vedo l’ora di baciarla dappertutto, di sentirla ansimare; non vedo l’ora di leggerle tutto ciò che scrivo, di farle capire quanto la penso ed ho quasi paura di non essere in grado di farlo. Sento il bisogno di farle intendere quello che provo, come fosse davvero l’unica cosa importante di questa mia vita di adesso. Sento la voglia di vivere insieme a lei, di scoprire come sarebbe la nostra quotidianità, desidero persino un figlio con lei, vedo il mio futuro nitidamente, così come mai l’avevo visto. E lo vedo lì, al suo fianco e lo vedo qui, con lei al mio fianco.. e più penso che non si tratti soltanto di sesso e più lei mi entra nel cervello e non mi lascia respirare!
Ore 6.09
Ormai suona la sveglia ed io non ci capisco più un cazzo!
Son davvero disposto a buttare dieci anni d’amore, di gioia e compromessi, di felicità e sbagli, di dolcezza e rinunce, di viaggi e fotografie, ricordi e incertezze, pompini e sesso, complicità e litigi per una che magari non sa neanche gestirmi? Una che magari non sa neanche soddisfarmi?
Non pensavo di poter esser in grado di desiderare un’altra donna che non fosse Pamela; non credevo di poter sentire tutto questo per una donna che non fosse lei e sto iniziando a pensare che non ci sia un senso perché in certe cose il senso non esiste!
Semplicemente, per uno strano discorso di allineamento di pianeti, di luna crescente e di onde medie a modulazione di frequenza, Caterina ed io ci siamo sintonizzati sulla stessa, ed ora forse lo so che tutto questo casino, mi sta in realtà succedendo, soltanto perché in Caterina potrei aver trovato la donna della mia vita! Ed è per questo che mi è entrata dentro così, senza chiedere permesso ed io gliel’ho concesso.. e né io, né Pamela, né Gianmarco, né Caterina stessa, avremmo potuto far nulla per opporci. Pamela non ha difetti, non ha mancanze, semplicemente non è Caterina e non poteva far nulla per fermare questa alchimia. Nessuno ha colpe, nessuno ha modo di opporsi o contrastare questo sentimento innaturale ed io, prima di morire, credo che una possibilità a questa cosa gliela debba dare! O no?
Domenica ci siamo organizzati per vederci da soli, all’Hobbies a Carraie, chissà se avrò il coraggio di andare.. provo un misto di sensazioni contrastanti, paura, ansia ed eccitazione e continuo a ripetermelo: forse è meglio lasciare stare.
FINE