Lettera 58 Il mondo è piccolissimo

Sabato 15 febbraio 2025

Ciao Francesca,

la tua lettera è così piena di contenuti che non so davvero da dove partire.

Parto da Lei (le do del Lei con la L maiuscola perché è permalosa e imprevedibile e non vorrei se la prendesse con te), la tua amica AR.

In tante occasioni ti ho detto di quanto io ti ammiri per il modo in cui affronti questa convivenza, senza troppe lamentele e con una tenacia che chissà se ti riconosci.

Io sono così fiera di te e di tutto quello che riesci a fare nonostante la sua presenza invadente e a tratti invalidante.

Vorrei essere capace io di concederti una pausa da Lei. Sai che se potessi lo farei vero?

Fra i momenti magici che riempiono la tua vita, appunto nonostante Lei, ci sono la tua voce, la musica, le canzoni di Calcutta (che ora canti anche tu!) e capisco che questo tua nuova passione ti aiuti mentalmente ad affrontare le giornate più faticose e a fare pace anche con il tempo che passa troppo veloce.

Questo tempo che se ne va in fretta spaventa tanto anche me, a volte fugge con tale convinzione da lasciarsi dietro solo una scia luminosa. Io so che in quella luce è raccolta tutta la bellezza che ho vissuto e che vorrei trattenere per sempre con me, ma lui corre, non si ferma e non si lascia intrappolare.

E allora non mi resta che rincorrere altra bellezza.

Ormai mi conosci e sai che uno dei miei metodi per cercarla questa bellezza, è quello di viaggiare.

Trovo che nella scoperta dell’altro ci sia veramente qualcosa di unico e meraviglioso.

Alla fine dello scorso anno ho visitato il Nepal.

Nonostante tutti coloro che mi dicevano “ma cosa andrai a fare in Nepal”? non mi sono lasciata influenzare e sono partita, un pochino spaventata in principio come sempre, ma determinatissima ad andare.

È un paese incredibile Francesca, prima di tutto un viaggio nella potenza della natura.

La catena dell’Himalaya a tratti è stata un pochino dispettosa e riservata e si è nascosta dietro nubi di nebbia, ma quando si è mostrata in tutto il suo splendore lo spettacolo è stato magnifico.

Ma è stato anche un viaggio nel sacro, nella coesistenza di due religioni che si accettano e convivono senza pregiudizi, si mescolano e si influenzano.

Ho visitato villaggi di montagna (che loro chiamano collina anche se sei a 2000 m di altitudine) che sembravano usciti dal passato, oppure da un film.

Villaggi in cui la vita è regolata dal sole, da quel bellissimo sole che sembrava sorgere al mattino dietro l’Annapurna solo per me e Fabio.

Ho conosciuto persone meravigliose, fatte di sorrisi e occhi gentili, di gesti rituali e accoglienza.

Mi hanno invitata a danzare con loro e a salire su una giostra di legno, felici e curiosi di avere “l’altro” a loro disposizione. Quell’altro che ai loro occhi ero io.

Ho guardato volti di bambini meravigliosi, così grati del loro poco.  Mi sono fatta tante domande e spero che un giorno la vita mi risponda.  E non è finita qui, perché la magia di questo viaggio sembrava non fermarsi mai.

Non ti ho ancora raccontato che nella sala da pranzo di un monastero in mezzo al nulla ho incontrato due ragazzi meravigliosi, Simona e Andrea.

Una coincidenza astrale incredibile, un incontro così bello che non lo dimenticherò mai, anche perché chi li molla più.

E insomma, lontana dal mio mondo, lontana da tutto ciò che abitualmente riempie la mia vita, ho trovato due persone che dalla mia vita vera non erano poi così lontane, anche se ancora io non lo sapevo.

Metti che io non fossi partita, che avessi dato retta a chi mi diceva “ma cosa ci sarà da vedere in Nepal” ecco io forse non li avrei mai conosciuti.

O forse sì, se fosse stato destino sarebbe capitato comunque in altra occasione. Chissà.

Io però sono felice che sia successo proprio lì, circondati dal mistero dei Little Monks e della Puja, con quel senso di sorpresa, di sospensione dal reale e di spiritualità che ci circondava e che mi ha resa felice di constatare una volta di più di quanto il mondo sia davvero minuscolo e meraviglioso.

Ti abbraccio forte

PS Poi mi racconterai della tua cena con delitto che sono assai curiosa

PPS Mi commuove pensare che tu abbia trovato una canzone da dedicare a me, non vedo l’ora di ascoltarti.

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