Parto subito dicendoti che adoro la Perrin.
Ricordo ancora il momento in cui girovagando senza meta nella libreria della mia città, mi sono imbattuta in una copertina e in un titolo.
Non conoscevo l’autrice e il titolo era “Cambiare l’acqua ai fiori”. Ho sentito subito che dovevo averlo, nonostante l’imponente mole di libri da leggere già acquistati nel tempo che mi aspettava ben distribuita nei vari angoli della casa.
Da quel momento è scoccata la scintilla dell’innamoramento (l’ho regalato e consigliato a non so più quante persone) che è poi si è trasformato in autentico amore per l’autrice leggendo “Tre”, il suo romanzo successivo.
Ho quindi aspettato con ansia l’uscita del nuovo libro di Valerie Perrin ed ora sono qua per parlarti di lui, “Tatà”.
La storia è un intreccio tale di personaggi ed eventi che mi sarebbe difficile raccontarti qualcosa senza svelarti il tutto.
Ti anticipo solo che non è così facile riuscire a morire due volte.
Eppure, Colette (Tatà) sembra avercela fatta.
Proprio da questa duplice morte prende vita un mistero che abbraccia anni e persone e che verrà dipanato grazie a registrazioni su vecchie cassette in cui Tatà (la zia) racconta all’amata nipote tutta la sua vita.
Il romanzo lo ammetto, in certi punti è talmente articolato da risultare quasi troppo avvolgente.
Tuttavia, la narrazione straordinaria combinata con la raffinatezza complessiva del romanzo, fanno sì che si tratti di sensazione assolutamente passeggera.
Non lasciarti spaventare dalla mole, dedicagli il tempo che merita, senza fretta.
Assapora la sua scrittura fluida e i ritmi lenti.
Goditelo come faresti con una cioccolata calda quando fuori piove e fa freddo.
Ecco, questo rappresenta Valerie Perrin per me.
La cioccolata calda, la copertina sulle gambe, le gocce di pioggia che scivolano lungo i vetri, il conforto.
Buona lettura!