Capita di tanto in tanto che lo sguardo si posi su qualcosa in maniera inconsapevole. E che l’immagine che l’occhio ha registrato anche solo per pochi secondi, resti ferma lì, ben nascosta ma al sicuro in fondo ai pensieri. E può capitare poi che di quel qualcosa tu senta parlare improvvisamente, così da farti esplodere con un entusiasmo difficilmente comprensibile, e non da tutti giustificabile, con un “ma è quella vicina a casa di mio figlio!”
Con la Libreria Ulisse di Via degli Orti a Bologna è successo esattamente questo.
La notavo in maniera distratta (ma neppure tanto) ogni volta che le passavo accanto, sempre in macchina e sempre troppo di fretta per potermi fermare. Ma sapevo che prima o poi sarei entrata. Mi sembrava bello anche aspettare che questa cosa accadesse.
Fino a quando il giorno giusto è arrivato. Finalmente mi trovavo a passeggiare con calma nella zona circostante e l’ho vista. Ho trovato all’interno esattamente quello che mi aspettavo. Libri distribuiti in maniera non standardizzata, antica se vogliamo, e molto diversa da ciò che siamo abituati a vedere nelle principali Librerie delle nostre città.
Qui i libri ti avvolgono da qualsiasi lato, creano sentieri e labirinti. Non devi avere fretta e pretendere di trovare ciò che cerchi. E’ il libro che si mostra e sceglie proprio te.
Mi è successo così per i Tre piani di Eshkol Nevo, un autore che ho imparato ad amare con il bellissimo La simmetria dei desideri. Si è fatto notare e catturare aiutato dal fatto che lo avevo visto scorrere nelle immagini di una mia cara amica poco tempo fa.
Non vedrai nulla all’interno di Ulisse di quel “maestoso” che potrebbe colpirti nelle bellissime librerie collocate in palazzi storici. Ma troverai il sorriso di chi ti chiede da dove vieni e come mai sei capitata proprio lì. Insomma, già il fatto che sia aperta fino alle 22 di sera è un regalo e poi è davvero un luogo in cui senti che la vita scorre tra le pagine.
Infine ammettilo, cosa c’è di più bello che farsi scegliere da un libro?
«Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza d’essere ancora felice»
Jules Renard