Penso che ci si possa innamorare di qualcuno solo se non si è già innamorati di qualcun altro.
Una storia d’amore catastrofica, contraddistinta da ossessione sessuale. Questo il tema centrale di Follia, dello scrittore inglese Patrick Mc Grath, un romanzo psicologico che ti trasporta con crescente intensità, pagina dopo pagina, all’interno di un complicato labirinto di sentimenti, emozioni e sensazioni.
Impossibile restare indifferenti e fin troppo semplice ricondurre tutto alla “malattia”.
Perché è vero che la vicenda si svolge per la maggior parte in un manicomio inglese e Edgar, il protagonista maschile, è a tutti gli effetti un pericoloso psicopatico. Ma è pur vero che Stella è una donna, incredibilmente bella, che vive di mancanze e desideri.
E la bellezza, associata alla mancanza e al desiderio può essere irrimediabilmente pericolosa, perché rende più facile perdere se stessi e tutto ciò che si possiede nella vita per rincorrere un unico pensiero ossessivo d’amore e di questo diventare dipendenti.
La voce narrante è quella di uno psichiatra e ciò rende il libro ancora più potente.
Personalmente mi sono sentita estremamente coinvolta, eppure in certi momenti talmente arrabbiata da pensare seriamente di chiuderlo senza andare oltre. Ma se non ti arrendi avrai la conferma, qualora ti servisse, che non tutto può essere spiegato e che l’amore e la mente, nonostante i progressi della scienza, restano tuttora un mistero a tratti impenetrabile.
Quindi, se riuscirai a resistere e ad accettare il mistero, proverai compassione per i due amanti protagonisti che si alternano in una giostra di odio e amore. In questa giostra io ho amato Stella, nonostante tutto.
Di solito vogliono che tu tenga la bocca chiusa, a volte pretendono che gridi e si aspettano che tu sappia la differenza. Era questo che trovavo buffo.