Gli errori hanno fatto di me ciò che sono.
Ho sbagliato, ma sono.
Devo ammetterlo, ho provato un certo timore all’idea di affrontare questo romanzo, in primo luogo il titolo “Storia della mia ansia”, mi mette di fronte al fatto concreto che molto spesso anch’io respiro solo ansia e poi il tema di una malattia che mi tocca da vicino, anche se non personalmente, in quanto ha colpito diverse amiche che amo nel profondo.
Storia della mia ansia / Daria Bignardi / Edizioni Mondadori / 186 pagine
Quando finalmente ho deciso che era arrivato il momento giusto per leggerlo, l’ho letteralmente divorato, complice la scrittura fluida di Daria Bignardi che già avevo imparato ad amare con i suoi romanzi precedenti e che non ho abbandonato più.
La storia è semplice e facilmente sovrapponibile alla vita di tante donne.
Lea, la protagonista, è una madre apparentemente felice e affermata nel proprio lavoro che si ammala improvvisamente di tumore al seno.
Si potrebbe pensare che sia la malattia a permeare tutto il romanzo, ma non è così. Trovano ampio spazio l’insoddisfazione per un matrimonio che non è poi così perfetto, l’amore immenso per i figli, la sensazione di una mancanza da colmare, la possibilità di un nuovo amore che poi amore non è. Ma protagonisti assoluti sono certamente la voglia di combattere ed il fortissimo desiderio di continuare ad ESSERE, nonostante la nausea, il dolore fisico e i capelli che cadono.
Il messaggio è senza dubbio estremamente positivo e consente a fine lettura di guardare con dolcezza e serenità sia alla sofferenza che alla malattia.
“Ora che ho perso tutto, l’illusione di essere immortale, di essere giovane, di essere amata, ora che sono sola e affamata e coraggiosa come una belva nella giungla, ora sì che sono libera”.
